Gli dei

Brano tratto da “Riflessioni per l’anima” di Bert Hellinger 

Esistono molti dei. Uno diverso dall'altro. È solo grazie a questo che ve ne sono molti. Ognuno di essi ha qualcosa di meno e qualcosa di più rispetto all'altro dio - o alle altre dee. Gli dei si differenziano infatti anche per il sesso.
Gli dei esistono per un motivo. Svolgono un compito e sono dotati di particolari capacità per svolgerlo. Per questo vengono chiamati e utilizzati a seconda del loro compito e delle loro capacità.

 

Nel cristianesimo i santi si sono fatti carico del compito degli dei. Ne hanno preso il posto, in essi gli dei sono risorti.
Anche il Dio ebraico e quello cristiano sono uno fra i tanti dei. Anch'egli svolge un compito ed è responsabile di un determinato settore. Ad esempio del popolo eletto o dei suoi credenti. Anch'egli ha un sesso. Quando ordina: "Non devi avere altro Dio all'infuori di me", si pone al loro stesso livello. Solo come uno di loro può essere invidioso. Lo stesso vale per il "vero Dio". Proprio perché è vero si distingue e diventa uno fra i tanti. Anche il Dio che si manifesta può essere solo uno fra gli dei.
Ha bisogno di qualcuno attraverso cui parlare e proprio per questo dimostra di essere limitato.
La domanda è: cosa ci rimane di Dio? La risposta è: nulla.
Dobbiamo forse temere di affermare una cosa del genere?
Perché? Dobbiamo temere solo gli dei. Solo gli dei possono sentirsi minacciati. Proprio per questo si dimostrano impotenti.
La domanda è: esiste qualcosa dietro questi dei? Qualcosa che abbiamo sostituito con gli dei?
Non lo sappiamo. Rimane nascosto. Tuttavia se abbandoniamo gli dei siamo aperti per questo qualcos'altro. Questo addio serve soprattutto alla pace. Gli uomini si differenziano tra loro soprattutto per i loro dei. Si fanno la guerra nel loro nome, qualunque di essi venga venerato particolarmente in quel momento.
Gli dei sono soprattutto gli dei di un gruppo. Senza di essi diventiamo dei singoli e come tali possiamo incontrare gli altri, fra pari. Ciò ci consente inoltre di essere aperti per qualcosa che ci unisce tutti, che ci unisce con umiltà proprio perché non riusciamo a definirlo.