Le contraddizioni

Tratto da Riflessioni per l’anima di Bert Hellinger

La chiarezza senza contraddizioni ha una percezione limitata.
È solo con la contrapposizione a qualcosa che si muove in senso contrario, nella sua ricerca di compensazione che riconosca le contraddizioni, che possiamo percepire la pienezza. Si tratta di una pienezza che lascia andare e riprende le contraddizioni. Dopo queste contrapposizioni le contraddizioni ci appaiono a un tratto ordinate, collegate, nonché necessarie e ben accette per il risultato che producono.
Ciò vale anche per le contraddizioni religiose, la ricerca della chiarezza, la prospettiva nei percorsi sbagliati e delle loro conseguenze e la lotta degli dei e delle immagini di Dio per la supremazia.

Nessuno può sottrarsi a questa contrapposizione, essa si insinua nell'anima anche se la lotta delle immagini di Dio si limita a nascondersi dietro a nomi solo apparentemente diversi e quindi esplode con ancora maggiore violenza. Quando lottiamo per qualcosa che riteniamo superiore, portiamo altri dalla nostra parte e vogliamo sottometterli ad essa, combattiamo per un Dio e in suo nome compiamo azioni sia buone che terribili.

Cos'accade dentro di noi quando ci impegniamo per un Dio? Ci ergiamo al suo posto e combattiamo per il suo e il nostro predominio e per il predominio del nostro gruppo.
Chi combatte veramente in questa lotta fra dei e fra immagini di Dio? Coloro che si ergono al di sopra degli altri e che si mettono alla pari di Dio e lo sostituiscono con se stessi. Chi diventa Dio in questo modo, si trasforma allo stesso tempo in un mostro.

Come possiamo sottrarci a questa lotta fra dei ed essere uomini per tutti gli uomini? Osservando le contraddizioni, senza esporci a nessuna di esse - e senza temere la vendetta divina.
E abbandonando qualsiasi fervore. Chi è senza fervore, può essere amichevole anche nei confronti di coloro che non sono infervorati.
Da dove viene questo fervore? Si tratta del fervore di un bambino ed è quindi cieco.
A chi è rivolto tale fervore? Al Dio della madre e al Dio del padre e infine solo alla madre e al padre.
Chi sono quindi gli dei e gli ideali sublimi? Sono i nostri genitori idealizzati.
Come ritornare dai genitori idealizzati, alla nostra vera madre umana e al nostro vero padre umano? Restando come bambini di fronte a essi.

Qui inizia l'umiltà, che resta in basso e riconosce come superiori solo coloro che lo sono e lo sono stati veramente - i nostri genitori e i nostri antenati.
Qui inizia anche la vera religione, l'apertura al mistero della vita, accettando, senza chiedere. Cosa significhi veramente religione lo vediamo nello sguardo del bambino al petto di sua madre, quando, mentre succhia il latte, la guarda diritto negli occhi.
Qui non vi sono contraddizioni. Qui tutto è chiaro e semplice - e umano. Qualunque cosa pensiamo o immaginiamo del divino al di là degli dei e che in molte situazioni percepiamo come qualcosa che ci protegge, qui si manifesta in un'immagine uguale per tutti gli uomini.

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