La distanza

Tratto da “Riflessioni per l’anima” di Bert Hellinger

La distanza mi permette di preservare me stesso, ciò che mi appartiene, la mia dignità e la forza. La distanza mi permette anche di restare in un certo senso sotto controllo. È difficile mantenere la distanza in quanto desideriamo intimità e fusione.
Tuttavia la distanza e la fusione dipendono l’una dall’altra. Posso prendere le distanze solo dopo la fusione, infatti la prima distanza che prendo, anzi sono costretto a prendere, è la nascita. Deriva dalla prima fusione interiore, dalla fusione con la madre.

Questa prima presa di distanza è dolorosa, ma è l'unico modo per trovare e diventare noi stessi. Ciò che simboleggia tale presa di distanza è il nome che ci è stato assegnato. Quando veniamo chiamati per nome, siamo invitati ad avvicinarci, a ridurre la distanza. Allo stesso tempo veniamo riconosciuti anche come indipendenti e separati.
Ognuno di noi si rende conto quale sia la distanza adeguata nei confronti di un'altra persona, né troppo vicino né troppo lontano. Solo mantenendo la giusta distanza ci sentiamo al sicuro e al nostro posto. La distanza appropriata dipende dal nostro rango, come anche dall'età, dall'influsso e dal potere. Più alto è il rango, maggiore la distanza. Più ampio il gruppo su cui esercitiamo potere e di cui siamo responsabili, maggiore anche in questo caso la distanza.
Chi mantiene una distanza adeguata dagli altri, si guadagna la loro fiducia. Chi si avvicina troppo, la perde. Istintivamente gli altri si chiudono e lo evitano. Se qualcuno, solo perché ha potere e influisce su di noi, si vuole avvicinare troppo, il suo potere e il suo influsso si riducono e perde la stima degli altri. Ciò accade, ad esempio, ai genitori che si avvicinano troppo ai figli adulti. Anche coloro che aiutano perdono la stima e la fiducia se offrono alle persone che aiutano più di ciò di cui hanno bisogno.
Anche coloro che si amano possono avvicinarsi troppo, ad esempio quando tentano di prendere possesso dell'altro o quando vogliono sapere più di ciò che l'altro vuole condividere.
Talvolta ci avviciniamo troppo anche alle cose, a un mistero o persino a noi stessi. Ad esempio, quando vogliamo sapere troppo, se ci immischiamo troppo in qualcosa che vuole e deve restare segreto.
La distanza è rinuncia. Presuppone di essersi lasciati alle spalle l'infanzia e di avere accettato la solitudine ultima. Tuttavia la distanza ci permette di mantenere una visione generale e la grandezza. Restiamo aperti, senza perderci e siamo disponibili ad accogliere qualcosa di più ampio, di più grande e molteplice.

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